Evita che ci guarda dal cielo


Evita che ci guarda dal cielo
Eva Peron, al calcio di inizio, 1951

"Nell'estate del '53, o del '54, mi venne in mente di scrivergli.
Evita era già morta e io mi ero messo il lutto.
Non ricordo bene: erano poche righe e lui doveva ricevere così tante lettere
che presto dimenticai la faccenda.
Finché un giorno un camion della posta si fermò davanti a casa mia
e scaricarono un pacco enorme con un biglietto breve:
"Ti mando le maglie. Comportatevi bene e ricordatevi di Evita che ci guarda dal cielo".
E firmava Peròn, di suo pugno.
Nel pacco c'erano dieci maglie bianche con il colletto rosso
e una gialla per il portiere.
Il pallone era di cuoio, fiammante,
come quelli che avevano i giocatori nelle foto di El Grafico"
Osvaldo Soriano, Quel peronismo per gioco, in Pensare con i piedi (Torino, Einaudi, 1995)